Amore per le lettere e desiderio di Dio costituiscono le due tensioni fra le quali, dal VI al XII secolo, da Benedetto da Norcia a Bernardo di Chiaravalle, i monasteri sono centri di un'elaborazione culturale ampia e autonoma. Questa ricca e vitale produzione è stata spesso etichettata come prescolastica in base all'ipotesi che la Scolastica fosse del Medioevo la teologia unica.
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Jean Leclercq muove proprio dalla confutazione di questa tesi riduttiva per esplorare il vasto patrimonio della cultura monastica medievale, così intrecciata di umanesimo e misticismo, per presentarne e analizzarne esponenti, testi, generi letterari e risolvere in una sintesi conclusiva il dualismo fra letteratura ed esperienza spirituale.