\"mascheroni" di via Lazzaretto Vecchio n.
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5 (foto) ingresso del primo Lazzaretto di Trieste (San Carlo) del 1721 (disegno) CENNI STORICI: il primo Lazzaretto (vecchio), denominato Lazzaretto San Carlo (1721), sito nell'edificio che dal 1970 ospita il Museo del Mare, la strada di accesso si formò attorno al 1824 e regolata nel 1838; la via partendo dal sito dell'attuale palzzo del Lloyd, arrivava sino all'ingresso del Lazzaretto, dal 1879 l'ultimo tratto della via divenne via Economo, nel 1928, il suo primo tratto sino piazza Venezia ebbe il nome di via Diaz - dal 1940 al 1946 la via cambiò il nome in via Corsica via Lazzaretto Vecchio n. 5: monogramma ADG (Angelo Dioniso Canusso), proprietario dal 1862 via Lazzaretto Vecchio n. 9-11: isolato Sartorio proprietà del Lloyd Adriatico dal 1959, e poi dal 1987 della SASA (tra riva Gulli, via degli Argento, e via dei Burlo), le case si fanno risalire al 1837-38 degli architetti Giovanni Degasperi e Nicolò Pertsch, ristrutturati nel 1868 da Berlam via Lazzaretto Vecchio n. 9: si trova una scultura femminile non firmata via Lazzaretto Vecchio n. 11: gruppo scultoreo dello scultore Giovanni Mayer, abitazione del pittore di cavalli Alfredo Tominz e del collezionista Diego de Henriquez isolato tra via de Burlo e via Belpoggio realizzato da Giovanni Righetti ed Eugenio Gairingher via Lazzaretto Vecchio n. 17: casa dell'architetto Antonio Bruna angolo con via Economo palazzo ex sede dell'albergo Venezia dopo la farmacia di piazza Venezia edifici realizzati da Domenico Corti via Lazzaretto Vecchio n. 4: nel giardino interno curiosa lapide originariamente in tedesco che ricorda un cane di nome Fasan via del Lazzaretto Vecchio n. 8: ex sede di uffici del Lloyd, oggi facoltà universitaria, lavorava il comico triestino Carlo Nolda (Carlo Carli, Calcagno) via Lazzaretto Vecchio n. 10-20: degli architetti Corti, Degasperi, de Puppi, Righetti, ad eccezione di quello in stile lombardesco della farmacia Cipolla via del Lazzaretto Vecchio n. 18: ora in demolizione (impresa Cervesi), abitazione dei pittori Vito Timmel e Santo Lucas via Lazzaretto Vecchio n. 12: architetto de Puppi (1840), sulla lunetta S (Cristoforo Scuglievich proprietario) edificio tra via Belpoggio e salita Promontorio degli architeti Giuseppe e Domenico Righetti, ingrandito dagli ingeneri Giuseppe Sforzi ed Edoardo Turek proprietaria Grazia Minerbi Formaggini via Lazzaretto Vecchio n. 24: è l'edificio storico della via, realizzato dall'architetto Giovanni Degasperi, sede della corte Carlista in esilio. Vi morirono: re Carlos V, Carlo VI, le regine Maria Teresa e Maria Carolina (sepolti a San Giusto), il palazzo fu meta in ventisei anni di duchi, granduchi, dell'imperatore Francesco Giuseppe con la famiglia (1851), Ferdinando Massimiliano, Revoltella, l'ammiraglio Teghetoff, il vescovo Legat; durante la proprietà del barone Lutteroth console in Germania e della moglie Emma de Perettini, il palazzo fu sede di un salotto centro di intellettualità (oggi è sede del Centro Studi Enrico Fermi - per il quale nel 1989 uscì il testo intitolato "Il palazzo dei Reali di Spagna in esilio a Trieste 1848-1874" di E. e G. Marini CURIOSITA': sull'ultimo edificio della via (n. 26), ed il primo (n.2) è posta la targa "C'è a Trieste una via dove mi specchio nei lunghi giorni di chiusa tristezza, si chiama via del Lazzaretto Vecchio" Umberto Saba