Il “De Aedificiis”, opera scritta intorno al 560, è una descrizione delle numerose opere pubbliche (quali chiese, fortificazioni, acquedotti e cisterne) fatte realizzare dall’imperatore Giustiniano.
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I sei libri che compongono l’opera coprono i territori dell’impero a partire dalla capitale Costantinopoli muovendosi poi in Siria e Mesopotamia, Armenia, penisola balcanica e Grecia, Asia Minore e Palestina e infine Africa. Oggetto di discussione tra gli studiosi sono stati l’assenza, nella trattazione, dell’Italia, da alcuni indicata come un indizio che l’opera rimase incompleta, e il grado di affidabilità del testo come fonte storica: l’attendibilità dipende almeno in parte, verosimilmente, dalle diverse fonti utilizzate a sua volta dallo scrittore e dall’esperienza diretta che egli ebbe di alcune zone ma non di altre.