Giovani, indipendenti, ribelli, coraggiosi: negli anni Sessanta del secolo scorso lasciarono la famiglia e l'Italia per raggiungere l'Africa nera. Destinazione: l'ex Congo Belga. Erano mercenari, professionisti della guerra, che seguendo i loro ideali si sono trovati a combattere in un Paese straniero dilaniato al suo interno da un terribile conflitto armato.
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Per la loro condizione di soldati di ventura l'opinione pubblica li ha sempre marchiati con l'appellativo di les affreux, ovvero gli orrendi, i terribili, e le loro azioni, sep-pur volte a salvaguardare la vita della popolazione civile, passarono in secondo piano rispetto all'immeritata fama di militari sanguinari e senza scrupoli. Ma chi erano davvero i mercenari italiani che combatterono agli ordini del colonnello Bob Denard o del maggiore Jean Schramme? Lungi dall'essere dei semplici professionisti della guerra alla mercé del migliore offerente, i vecchi mercenari, dopo quasi cinquant'anni, si raccontano in queste pagine senza ipocrisia e senza peli sulla lingua, parlando di sé, della propria giovinezza, dei propri sogni che inseguirono imbracciando il fucile sotto il sole africano.