"Un chien andalou" e "L'age d'or" scritti nel 1929 e nel 1930 da Dalì e Bunuel (che ne avrà la regia) rappresentano l'esperienza più significativa di film surrealista. Paolo Bertetto considera i film come percorsi differenziati del desiderio in cui irrompono figure e fantasmi dell'inconscio.
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L'analisi testuale delle due opere è completata da una ricerca storica che ripercorre la genesi dei film, i rapporti tra Bunuel, Dalì e il surrealismo.
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