15 settembre 1945: all'alba del dopoguerra, il compositore austriaco Anton Webern viene ucciso con tre colpi di pistola da un cuoco dell'esercito americano, Raymond Norwood Bell. Questo evento tragico e paradossale offre a Gert Jonke l'occasione per una rievocazione lirica e appassionata dell'arte e della vita del musicista, non esente da accenti ironici e grotteschi.
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Le invenzioni a volte surreali della scrittura di Jonke, che si articola come una partitura musicale, fanno affiorare eventi e protagonisti della Mitteleuropa del primo Novecento (Mahler, Berg, Schònberg, Zemlinsky), culminando nella sovrapposizione del destino dell'omicida alla sorte disperata di Wozzeck.
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