La contessa ungherese Erzsébet Bathory, che discendeva da una delle più potenti famiglie dell'epoca, visse a cavallo del XVI e del XVII secolo. Accusata dell'omicidio di oltre seicento ragazze innocenti nel cui sangue, si favoleggiava, era solita immergersi per preservare la propria bellezza, venne condannata per questo orrendi crimini e morì misteriosamente.
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Tony Thorne, nel ricostruirne la storia, ha cercato di separare la verità dalla leggenda: fu davvero una vampira e una strega, come sostennero i suoi accusatori, o piuttosto la vittima di macchinazioni di coloro che si sentirono sfidati dal suo spirito indipendente e fiero?