"Apocalisse" è diventata ormai quasi sinonimo di catastrofe, rovina e distruzione. Oggi è "apocalittico" ogni tentativo di sovvertire l'ordine sociale vigente.
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Per questa ragione, secondo una tesi storiografica largamente diffusa, ogni movimento rivoluzionario nato in Europa dall'antichità a oggi, compreso lo stesso terrorismo, avrebbe le sue radici, in modo consapevole o meno, nel libro di Giovanni. Tutto questo deriva da una interpreta-zione dell'Apocalisse, affermatasi in epoca moderna, che vede nel libro la predizione del ritorno di Cristo in terra a distruggere i suoi nemici e quelli della sua Chiesa.
Il libro in effetti parla di una prossima venuta di Cristo. Tuttavia è convinzione dell'Autore di questo saggio, confortato da testimonianze risalenti ai primi secoli cristiani, che la "venuta" di Gesù Cristo, di cui si parla nell'Apocalisse, non sia quella che si veri-ficherà alla fine dei tempi, bensì la "venuta" che si verifica da sempre all'interno della storia umana, e che ha il suo culmine nella venuta storica di Cristo (incarnazione, morte e risurrezione) e che continua nella sua venuta perenne all'interno della comunità ecclesiale. In questo senso, tutta la storia umana è "apocalisse", cioè rivelazione di Gesù Cristo.