Avventura. In questo romanzo, Valerio Evangelisti ripropone le avventure di un personaggio già apparso in due libri precedenti: "Metallo urlante" e "Black Flag". È Pantera, pistolero-stregone messicano volutamente ricalcato sugli antieroi del western all'italiana. Taciturno, cinico e violento, Pantera sembra disprezzare ogni ideale e fare della brutalità la sola regola di vita.
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Infatti sopravvive esercitando la professione di killer a contratto, disposto a uccidere in cambio di una debita ricompensa. Ma è anche un palero rayado, una sorta di stregone, che porta sempre con sé il suo inseparabile Nganga, un recipiente dai poteri magici, ed è in grado di percepire la presenza di spiriti molto potenti. Può dunque accadere che si trovi invischiato in imprese assai pericolose, spesso in precario equilibrio tra forze del bene e del male. Come in questa sua nuova avventura ambientata negli Stati Uniti al termine della guerra civile, che si snoda tra il Nord dell'industria estrattiva e l'Ovest agricolo, tra le società operaie di Philadelphia e le bande di fuorilegge del Missouri. Sullo sfondo di un paese lacerato dai conflitti di classe, il pistolero messicano vivrà sulla propria pelle scura di messicano le conseguenze dell'odio razziale e della xenofobia e scoprirà quali forze occulte determino realmente gli avvenimenti, camuffandosi sotto un'apparenza di semplici scontri sociali: il denaro e la brama di potere. In "Antracite" questi poteri negativi sono personificate in un nemico simbolico, l'Uomo dei Topi, un misterioso manovratore all'origine di una trama occulta, che progetta di coprire gli interi Stati Uniti di carbone e metallo. È lui il bersaglio di Pantera, la vittima che può trasformare un pistolero spietato in un agente del bene.