Tito alle prese con nazionalisti e filosovietici presenti nel suo entourage; Pella (e poi Scelba) attanagliato dal problema dell'instabilità e perciò impegnato ad ottenere un qualche dividendo dall'alleato americano; l'ambasciatore americano a Roma che non perde occasione di assecondarlo; Eisenhower e Dulles intenti a ricucire le smagliature nella cortina di ferro; i diplomatici sovietici determinati, a parole, a "smascherare" le trame più oscure, ma in realtà pronti ad aguzzare lo sguardo per capire cosa stia accadendo, in Jugoslavia soprattutto.Sono questi gli attori; ad essi va aggiunta, per un breve momento, anche una città, sulla quale convergono le iniziative di tutti, scambiando poi disorientamento per eccitazione.